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IL NUOVO KIT-TEST, IDEATO DALLA CHIMIC LAB DI ROMA, CONTERRA’ I TAMPONI NECESSARI PER LA RICERCA SULLE SUPERFICI SIA DEL VIRUS SARS-COV-2 CHE DELLA CARICA BATTERICA

19 Maggio 2020Senza categoriaMarilisa Scafati

Dalla Chimic Lab azienda accreditata al numero 0241 di Accredia, ci confermano: “Riteniamo che l’innovazione apportata dal nostro Kit-Test faccia riferimento alla completezza del risultato, data dall’unione di due differenti analisi. La logica si basa infatti sul principio che, per quanto sia importante andare a ricercare, a campione, il Virus Sars-Cov-2 sulle superfici, non c’è un nesso tra la sua assenza e la fattispecie di una superficie perfettamente sanificata. Difatti una qualsiasi area potrebbe essere sporca ma non ospitare alcun virus. Il tampone che ricerca la CBT (carica batterica totale) invece, qualora passato su superfici non correttamente trattate, indicherebbe immediatamente l’erronea esecuzione della pulizia e disinfezione, dando modo all’azienda di ripeterla con maggior cura. Il Kit oltre ad essere innovativo vuole essere anche uno strumento per mettersi in regola con un investimento calmierato. Seguendo le semplicissime procedure contenute nello stesso, si apprenderanno facilmente le tecniche per sanificare in autonomia. Va chiarito infatti che la legge non impone alle imprese di far sanificare l’azienda da ditte autorizzate, se non nella circostanza che negli ambienti di lavoro ci sia stato un caso di Covid19. Tra l’altro è facile capire come sarebbe impossibile gestire l’obbligatorietà di tale servizio affidandosi a ditte esterne, che non potrebbero certo effettuarlo due volte al giorno come da indicazione contenute in G.U. 11 Aprile 2020”.

Tra le varie strumentazioni utilizzate nei processi delle analisi descritte, la PCR-Real-time è sicuramente quella più importante e non molti laboratori la posseggono. Negli anni ottanta – ci riferisce la Dott.ssa Tucci della Chimic Lab – fummo tra i primi ad acquistarla quando venne alla ribalta il problema degli OGM che si ricercavano esattamente con questa metodologia. Ad oggi la tecnologia è andata avanti e permette di rintracciare, oltre agli OGM, anche batteri e virus su alimenti, acqua e superfici. Infatti con la PCR-Real time i laboratori possono processare i tamponi entro le 24h e determinare ad esempio la presenza/assenza del Sars-Cov-2.

Al fine di comprendere al meglio alcuni dettami imposti dalla normativa, rispetto all’obbligatorietà di una quotidiana pulizia e disinfezione, è doverosa una nostra premessa sulla natura del Sars-Cov 2 che renderà chiaro tra l’altro il perché effettuiamo tamponi che ricercano sia virus che batteri.

Il Sars-Cov 2 infatti, come tutti i virus, è un’entità biologica dai connotati di parassita obbligato, in quanto si replica esclusivamente all’interno delle cellule ospitanti di qualsiasi organismo abbia una forma di vita. Una volta legato alla membrana della suddetta cellula attraverso dei recettori, penetra all’interno della stessa, liberando il proprio genoma DNA o RNA, necessario alla replicazione. Tra gli organismi viventi che accolgono i Virus si intendono ricompresi i batteri che, anche per questo motivo, andranno quotidianamente rimossi dalle superfici.

Sanificare e subito dopo far accertare in Laboratorio l’eliminazione della carica batterica, confermerà di aver svolto al meglio il trattamento, dando, sulla base di quanto descritto in precedenza, la ragionevole certezza di aver debellato l’habitat naturale nel quale i virus si riproducono. Con una analisi più approfondita per la ricerca del Coronavirus (effettuata in PCR – Real Time), sarà poi possibile verificare sulle superfici ritenute a maggior rischio, l’assenza specifica del Sars-Cov-2 responsabile della malattia denominata Covid-19.

La validazione dell’avvenuta sanificazione e l’adeguatezza delle condizioni igieniche quindi, si avrà solo con la conoscenza dei livelli della contaminazione microbica e della tipologia dei contaminanti rinvenuti sulle superfici sanificate.
Il monitoraggio e la conta dei microrganismi e dei virus può avvenire tramite prelievi e determinazioni analitiche su tamponi che possono essere eseguiti anche su superfici difficili come rubinetti, tastiere, prese elettriche, maniglie, porte, ringhiere, scale.

Con il kit-test assemblato dalla Chimic Lab ogni azienda potrà effettuare il campionamento in autonomia, e permettere al Laboratorio di valutare e controllare il rischio virale sulle superfici degli ambienti lavorativi scongiurando così la diffusione di questi agenti biologici attraverso la verifica dell’efficacia degli interventi sanificatori (INAIL 2017, La contaminazione microbiologica delle superfici negli ambienti lavorativi).

E’ quindi chiaro il perché, nei vari rapporti dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) si richiede alle aziende di predisporre una formazione ed un addestramento del personale per la corretta adozione delle misure di prevenzione e per l’esecuzione di un’idonea sanificazione, che potrà essere svolta anche con risorse interne, purché si osservino le giuste procedure.
Secondo la norma, la pulizia e disinfezione delle superfici nelle aree comuni di aziende, uffici o negozi dovrà essere ripetuta due volte al giorno, con modalità indicate da:

documento tecnico INAIL 2017 e s.m.i.;
documento tecnico INAIL Aprile 2020;
circolare Ministero della Salute 09 Aprile 2020 e s.m.i.

Qualora intervenissero casi di positività al Covid-19 negli ambienti di lavoro, la sanificazione degli spazi dovrà obbligatoriamente essere effettuata da ditte autorizzate a svolgere tale attività.

Per dar modo alle aziende di uniformarsi alle sopravvenute esigenze (con nota n. 149 del 20/04/2020), l’INL (Ispettorato Nazionale Lavoro) ha emanato una check list che stabilisce con esattezza le regole. Verranno controllate a campione, dall’ispettorato del lavoro quindi, le seguenti attività:

modalità di accesso in azienda;
modalità di accesso dei fornitori esterni;
pulizia e sanificazione in azienda;
precauzioni igieniche personali;
disponibilità di protezioni individuali;
gestioni spazi comuni (mensa, spogliatoi, distribuzione bevande);
organizzazione aziendale riguardo la turnazione smart working;
gestione entrata uscita e spostamenti interni dei dipendenti;
corsi di formazione e riunioni a distanza;
corso di formazione specifico sul nuovo rischio biologico;
gestione di una persona sintomatica in azienda;
sorveglianza sanitaria, medico competente e RLS;
aggiornamento del protocollo di regolamentazione.

Le stesse attività, secondo la nota 89/2020 dell’INL, dovranno essere descritte su un’integrazione del DVR (Documento di Valutazione Del Rischio). Questa integrazione dovrà attestare l’adozione di un piano di misura di carattere tecnico, organizzativo e procedurale con supporto del medico competente e dell’RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) con la consultazione del RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) per la valutazione del rischio biologico.

Nel caso di inosservanza di una delle regole, le eventuali non conformità saranno trasmesse direttamente alle prefetture che adotteranno provvedimenti nei confronti delle aziende (compresa la sospensione momentanea dell’attività).

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